Proveniente da Terzo in Val Cavallina l’antica nobile famiglia Terzi, di parte ghibellina, possedeva nel bergamasco, sin dall’anno Mille, feudi e castelli, così come numerose proprietà nelle diverse contrade di Trescore. Tra queste, al Cantòn, in posizione eminente rispetto al paese, il marchese Girolamo Terzi nel XVIII secolo fece realizzare su edificio preesistente una monumentale villa di campagna.
La sontuosa dimora, progettata dall’architetto Filippo Alessandri (1713-1773), e costruita su antiche case di proprietà, è una delle espressioni più complete di architettura settecentesca della provincia di Bergamo. Dallo schema a blocco, con tre piani ed un sottotetto con piccole finestre, la villa include, al piano rialzato, locali di soggiorno, e ai piani superiori camere da letto disposte attorno a un salone centrale. La pianta della villa è asimmetrica con ingresso principale preceduto da un giardino all’italiana, mentre attorno alla villa persiste un gruppo di edifici con disposizione funzionale, come le grandi scuderie oggi adibite a sala riunioni e ristorante.
Gli affreschi interni, su volte a padiglione, caratterizzati dalla pittoresca abilità inventiva dell’autore, mettono in evidenza finte sporgenze di cornici e di sagome, che fanno risaltare nel gioco delle volte curvature di mensole, raggruppamenti di fiori, cartocci barocchi e festoni di foglie dagli efficaci chiaroscuri. Un affresco interno, datato 1639, lascia visibili tracce di affreschi più antichi.
Il giardino è caratterizzato da numerose statue settecentesche, opera dell’austriaco Giovanni Antonio Sanz e da graziose volute disegnate dalle siepi in bosso.
I due eleganti parterre sono affiancati da grandiose magnolie simmetriche che ne sottolineano la regolarità. Di particolare rilievo il monumentale ingresso, con tre cancelli bombati e pilastri ornati dalle statue di Apollo, Diana, Minerva e Bacco.
La villa ancor oggi rimane di proprietà privata: alla scomparsa del marchese Antonio Terzi, senza discendenti, passò in eredità prima ai conti Sebregondi ed in seguito a diversi altri proprietari. Ben restaurata in questi anni la villa ha visto la splendida facciata tornare ai colori originali.
Nel 1990 il palazzo d’epoca cambiò volto e divenne ciò che oggi vediamo: Villa Canton, un accogliente ristorante noto e amato, in tutta la Bergamasca e al di fuori, per l’arte e la maestria con cui organizza eventi.
Testo di Luisa Gaiardelli e Carlo Pinessi