Tutto il fascino della flora e della fauna montana senza interminabili ore di salita. Questa rarità ambientale dal microclima unico in Europa è un vero e proprio frigorifero naturale. Non servono i ramponi per ammirare stelle alpine e genziane nella Valle del Freddo: normalmente le incontrereste solo lungo i sentieri a più di 1700 metri di altezza, qui le trovate a soli 360 metri sul livello del mare nei dintorni di Solto Collina. Pregio ambientale e una temperatura alpina sono la combinazione perfetta per questa esplorazione naturalistica estiva…in compagnia di una felpa!
Dopo il ritiro del ghiacciaio 20 mila anni fa, questa zona nei pressi del laghetto di Gaiano resta un meraviglioso angolo di montagna a bassa quota. Questo luogo affascinante dal microclima alpino delicatissimo si può visitare ogni anno da maggio a luglio seguendo un sentiero che si snoda tra carpini e noccioli.
Qui nella Valle del Freddo non serve accendere il condizionatore neanche a Ferragosto. In questa zona si crea una condizione climatica unica: d’estate delle buche sul fondo della valle escono correnti d’aria a 2°/ 4°, raffreddate dal passaggio attraverso i grossi blocchi di ghiaccio che si creano in inverno sotto terra.
La scoperta della Valle avviene grazie a una stella alpina. Il botanico Guido Isnenghi nel 1939 la troverà seguendo le indicazioni di un cacciatore che sul cappello portava il fiore raccolto senza arrampicarsi in quota.
Genziane, Erica e Globularia sono alcune delle altre specie floreali che si possono ammirare insieme ai mille colori delle Orchidee spontanee che crescono nella valle: dal fucsia, al marrone, al bianco, al verde intenso della Listera Ovata, una specie che arriva fino ai 60 centimetri di altezza.
A farvi compagnia se sarete sufficientemente silenziosi durante la visita ci saranno anche volpi, scoiattoli, donnole e lepri. E con la testa all’insù potrete vedere fringuelli, pettirossi, upupe e cinciallegre: nel caso non volessero affacciarsi oltre le fronde, potrete sempre sentirli cantare mentre vi godete il fresco… senza scarponi e bacchette!
PER VISITE E PRENOTAZIONI – +39 3487596650
Durata visita 90′ circa.
BREVE APPROFONDIMENTO:
QUALCHE INFORMAZIONE SU LA VALLE DEL FREDDO
In apparenza sembrerebbe una semplice depressione posta in Alta Val Cavallina nel territorio del comune di Solto Collina, a 360 metri di altezza dal mare, tuttavia la Valle del Freddo nasconde qualcosa di straordinario. Se ne accorse per primo il botanico Guido Isnenghi, quando nel 1939 passando da Piangaiano notò una stella alpina (tipica di altitudini sopra i 1700 metri) sul cappello di un cacciatore, il quale sosteneva di averla raccolta nella zona dove oggi si trova la riserva. Lo scettico botanico si recò nella zona e poté così constatare la presenza di numero altre specie botaniche tipicamente di alta quota. Da quel momento numerosi ricercatori ed esperti avviarono studi su questo fenomeno.
IL FENOMENO NATURALE
La riserva racchiude un particolare fenomeno microclimatico che determina la crescita della flora tipica d’alta montagna ad un’altezza modesta. Ciò è determinato dall’aria gelida (2°-4° C) proveniente da alcune “buche del freddo” o “bocche”.
Una particolare struttura del terreno fa sì che in inverno quando piove e nevica, l’acqua e la neve penetrino nel sottosuolo, dove vengono a contatto con la ghiaia fredda e si trasformano in ghiaccio. Il detrito mantiene bassa la temperatura dell’aria che scorre al suo interno per poi fuoriuscire dalle bocche.
La Valle del Freddo è caratterizzata quindi da due tipi di climi: un clima generale ed il “microclima” presente nella zona microtermica, in corrispondenza della fuoriuscita di aria fredda. Ciò determina la presenza di quattro ambienti differenti: il Bosco cedue costituito da latifoglie come il nocciolo, l’orniello e il carpino nero e la Pineta costituita da pino silvestre. Le Praterie aride dove troviamo specie che vivono sui suoli poco profondi e aridi. Nel Macereto si possono trovare la Saponaria, l’Erba regina, la Selaginella elvetiva, il Raponzolo di Sheuchzer.
Le misurazioni fatte dallo studioso Luigi Fenaroli nel 1962 registravano una differenza termica di ben 27° tra l’atmosfera della valletta e l’aria proveniente dalle bocche!
I FIORI DEL FREDDO
Sul fondo della Valletta sono state rinvenute 32 specie vegetali caratteristiche del clima alpino, come la Stella Alpina, l’Erba dei camosci, il Camedrio alpino e la Piangiucola alpina. Molto diffusi arbusti come i Rododendri, il Pino mugo e il Salice stipolato.
In primavera estese fioriture di Genziana, di Erica, di Timo e di Globularia ricoprono le pendici della Valletta. Salendo ulteriormente fioriscono il Pero corvino e del Biancospino; la rara e splendida Peonia selvatica, più comuni invece il Ciclamino e la Valeriana rossa. Infine, degna di nota, è la Listera ovata, un’orchidea alta 30-60 cm, caratterizzata da piccoli fiori verde-giallognoli.
LA FAUNA
La vegetazione offre rifugio a numerose specie di animali: lepri, donnole, volpi, tassi. Nel cavo di vecchi alberi fanno i loro nidi i ghiri, i topi moscardini, gli scoiattoli. Il bosco è anche ricco di uccelli: merli, cinciallegre, fringuelli, averle e verdoni. Meno comuni sono la ghiandaia, l’upupa e il cuculo.
Tra i rapaci notturni vanno segnalati la civetta e il gufo comune, mentre un’autentica rarità il passero solitario.
Anche i rettili popolano numerosi la Valle del Freddo: la vipera, il biacco, la Coronella austriaca e il Columbro di Esculapio.
VISITE
La Valle del Freddo è visitabile nel mesi di maggio, giugno e luglio, naturalmente lungo un sentiero predisposto al di fuori del quale non è consentito uscire.
Il regolamento
L’accesso alla Riserva è regolamentato dalla delibera di Giunta Regionale n. 7/19213 del 29.10.2014 che stabilisce il divieto di:
- Raccogliere, asportare o danneggiare la flora spontanea;
- Accendere fuochi all’aperto;
- Disturbare, danneggiare, catturare o uccidere animali selvatici, raccogliere o distruggere i loro nidi, tane o giacigli, danneggiare o distruggere il loro ambiente;
- Esercitare la caccia;
- Esercitare il pascolo;
- Introdurre cani;
- Introdurre specie animali o vegetali estranee;
- Svolgere attività pubblicitaria, organizzare manifestazioni folcloristiche o sportive, effettuare il campeggio;
- Transitare con mezzi motorizzati;
- Nei nuclei particolarmente meritevoli individuati dal piano, uscire dai sentieri battuti;
- Effettuare studi o ricerche che comportino prelievi in natura o altre deroghe ai divieti;
- Esercitare ogni altra attività, anche di carattere temporaneo, indicata dal piano, che comporti alterazioni di qualità dell’ambiente incompatibili con la finalità della Riserva.
Il piano di Gestione in vigore prevede, oltre alle norme sopra indicate, le seguenti prescrizioni:
Zona del freddo (Zona A) – Zona del Processo Microtermico (Zona B)
- Divieto di accesso;
- Divieto di uscire dai sentieri indicati e battuti.
REGOLAMENTO DELLE VISITE:
- Le visite al pubblico sono consentite, nelle zone A e B, solo a piedi, accompagnati da personale autorizzato, in gruppi di non più di 15 persone e per un numero massimo di 100 visitatori al giorno nei mesi di maggio – giugno e luglio nei seguenti giorni e orari:
– sabato dalle 13.30 alle 18.00, domenica dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 13.30 alle 18.00;
– dal lunedì al venerdì i visitatori sono tenuti a prenotare la visita presso gli Uffici della Comunità Montana Alto Sebino (Ente gestore della Riserva) - L’accesso alle restanti zone della riserva C e D è libero tutto l’anno, solo a piedi;
- Durante la visita devono essere rispettate le norme della Riserva; in caso di infrazioni il responsabile, oltre ad incorrere nelle sanzioni previste, sarà allontanato dalla Riserva;
- La visita alla Zona del freddo per motivi scientifici è concessa, previa richiesta motivata da inoltrare come preavviso di almeno due mesi al Direttore della Riserva che su parere conforme della Commissione Consultiva Permanente, darà risposta inappellabile.