Grone

Mulino dell’Acqua Sparsa

Tra il fiume Cherio e i Colli di San Fermo si trovavano numerosi mulini, oggi tutti scomparsi…tranne uno. Stiamo parlando del piccolo Mulino dell’Acqua Sparsa, che per generazioni è appartenuto alla famiglia Agazzi e che ancora oggi si può visitare.

Il luogo dell’Acqua Sparsa nel Comune di Grone rappresenta un contesto particolare, dominato da una grossa sorgente carsica, la più importante della Val Cavallina; il luogo fu già colonizzato in epoca romana, forse proprio per la particolare suggestione ambientale del sito.
L’Acqua Sparsa è nota anche per il mulino che caratterizza il piccolo nucleo abitato, l’unico che si sia conservato fino ad ora in Val Cavallina in condizioni di funzionalità. Sono le sorgenti dell’Acqua Sparsa a conferirgli il nome: attraverso piccoli canaletti scavati nella roccia le acque raggiungono infatti la ruota, evitando di rimanere “sparse”.
Nella fase terminale dell’attività del mulino, sulla fine del Novecento, la produzione riguardava la macinatura di granoturco per ottenere granella per alimentazione animale.
L’origine va fatta risalire a Domenico Agazzi, detto mülinèr, che ha realizzato questo impianto attorno alla prima metà del Settecento; il mulino è poi segnalato nel 1820 come un “molino a più rote”. Nel catasto lombardo veneto, 1840 circa, è annotato come “molino da grano ad acqua con casa”, di proprietà di Giovanni Battista Agazzi. L’opificio dell’Acqua Sparsa, in parte elettrificato, ha continuato la propria attività, mantenendo attivi il canale di derivazione dell’acqua e la ruota.
Un edificio continuo al mulino utilizzava l’acqua della medesima sorgente per la “fitadura”, ossia per la lavorazione delle pietre cotì, provenienti dall’area estrattiva di Pos Fossana, dove sono presenti cave già segnalate in epoca medievale, ma risalenti, sembra, a epoca più antica.
Il Mulino dell’Acqua Sparsa sorge in una vera e propria oasi di tranquillità, immersa nel verde e fuori dal tempo, che restituisce un’idea di come poteva essere la vita in un piccolo borgo collinare quando ancora la civiltà contadina dominava il nostro territorio.

INFORMAZIONI PER LA VISITA:
L’edificio oggi può essere visitato esclusivamente in piccoli gruppi di persone previa prenotazione, su richiesta.

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