Un Castello a Luzzana!
“In Luzzana avvi col nome di Castello un palazzo da villa con adiacente giardino della illustre Patrizia Veneta famiglia de’ baroni Giovanelli, proprietari di estesissimi fondi anche in questo villaggio”.
Così Giovanni Maironi da Ponte, nel suo famoso Dizionario Odeporico, descrive la presenza architettonica di maggior rilievo, sia storico che ambientale, del territorio di Luzzana.
La definizione di “castello” è impropria e sicuramente riduttiva – come, peraltro, già emerge dallo scritto del Maironi – poiché l’ex proprietà Giovanelli, più che essere un singolo edificio ben definito nella sagoma e nell’aspetto, si articolava in una serie di edifici a corte (alcuni rurali) distribuiti su un pianoro a mezza costa del fianco destro della valle. Tra questi, si distinguevano i fabbricati denominati “Barbino” e “Molendino”, oltre al Castello e al caseggiato del Patriarca, di carattere residenziale.
L’origine militare del manufatto è attestata sia dall’impianto architettonico, che ne rivela la primitiva funzione difensiva e di controllo – considerando la posizione rispetto all’idrografia e all’orografia della valle, le vie di traffico, l’organizzazione dei corpi di fabbrica e la tessitura muraria di alcuni partiti strutturali – sia dalla presenza di elementi oggettivi di datazione. In particolare, la chiave di volta dell’arco a sesto acuto nell’androne d’ingresso riporta una data, oggi leggibile solo nelle prime tre cifre: 1, 2 e 9. Inoltre, l’origine militare è confermata dalla costanza con cui il toponimo ricorre in mappe e cabrei fin dall’epoca in cui la trasformazione in villa – per richiamare il testo del Maironi – era già avvenuta da tempo.