La Mostra si sposta arricchendosi di molte Opere, in Sala Manzù a Bergamo
Non solo una mostra, un altro progetto pilota degli Amici del Museo di Luzzana, in sinergia con il Comune. La riscoperta di Luigi Monti detto Monte – che avviene nel Museo d’Arte Contemporanea di Luzzana Donazione Gaini Meli e nell’antica chiesa sconsacrata di San Bernardino fino al 25 agosto – rievoca esempi storico artistici d’altri tempi e intesse un’insolita collaborazione tra enti e associazioni di un ampio territorio, dal piccolo borgo della Val Cavallina alla città fino al comune natale dell’artista all’ingresso della pianura. L’iniziativa è curata dallo storico dell’arte Rolando Bellini, dal conoscitore dell’artista Luigi Cortesi, dalla direttrice del Museo Roberta Mazza e dallo scultore Gianpaolo Corna. È patrocinata da Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi e Val Cavallina. Ha ottenuto il patrocinio e la preziosa collaborazione di enti e sodalizi che hanno da sempre a cuore la cultura bergamasca, quali Provincia di Bergamo, Comune di Stezzano, Fondazione Adriano Bernareggi, Fondazione Accademia Carrara, Associazione La Scuola di Bergamo e Fondazione Polli Stoppani. È possibile grazie alla famiglia dell’artista e al sostegno di Grafica Monti snc, di LVF e di Fondazione Credito Bergamasco, impegnata da sempre in affini progetti culturali di approfondita riscoperta di artisti e di tutela e valorizzazione di opere sul territorio. Tanto noto all’ambiente culturale quanto rimasto ai margini della divulgazione dell’arte è Monte (Stezzano, Bergamo, 1928-2019), con la sua indole schiva, una riservatezza molto bergamasca, e la sua fedeltà a valori artistici sempre più rari.
La prima retrospettiva dedicata all’artista, con importante catalogo pubblicato da Monti Edizioni, storicizza la sua figura e la sua opera, commissionando il primo studio scientifico sulle stesse e rivisitando le attuali conoscenze sulle sue biografia e ricerca, approfondendo la sua voce nel contesto della coeva arte bergamasca e riallacciando legami storici con artisti luzzanesi e compagni dell’Accademia di Belle Arti «Giacomo Carrara», valorizzando scelte e inedite testimonianze della sua poetica custodite in collezioni pubbliche come quelle della Provincia di Bergamo e del Comune di Stezzano. «Monte – anticipano i curatori – è un artista versatile – pittore, scultore, disegnatore, incisore, ceramista, mosaicista, frescante…-, di recente scomparso, che ha saputo scrivere una pagina di storia artistica esaltante le peculiarità del territorio bergamasco. Il catalogo non si limita a raccogliere le fila di monografie, miscellanee e altre testimonianze sull’arte di Monte, né si limita a ricondurlo nell’alveo dell’Accademia Carrara e in particolare della Scuola funiana dove si è formato tra 1941 e 1947».
Nel periodo della mostra è possibile visitare la ricca raccolta delle opere di Monte conservate nelle collezioni d’arte presso il Palazzo comunale di Stezzano, negli orari di apertura con prenotazione all’indirizzo ufficio.cultura@comune.stezzano.bg.it e durante le visite guidate, anche a monumenti e al santuario della Madonna dei Campi, segnalate sul sito internet www.museoluzzana.it. Il 29 agosto la mostra si è trasferita da Luzzana a Bergamo ed è visitabile fino all’8 settembre 2024 nella Sala Manzù della Provincia di Bergamo, al civico 4 di Passaggio Sora, negli orari indicati sul sito Internet del Museo luzzanese. In questa sede verrà arricchita di un consistente nucleo di opere e dalla possibilità di visitare le testimonianze artistiche di Monte, Alberto Meli e altri artisti della loro generazione nelle collezioni e nel Giardino della Scultura del Palazzo della Provincia al civico 8 di via Tasso.
ORARI:
– Giovedì e Venerdì: 15:00 – 19:00
– Sabato e Domenica: 10:00 – 12:30 | 15:00 – 19:00
IMPERDIBILI APPUNTAMENTI!
Sabato 7 Settembre, si terrà il finissage della mostra presso il Palazzo della Provincia, via Tasso 8, a Bergamo, alle ore 17.00. Durante la giornata, sarà possibile partecipare a due visite guidate condotte da Rolando Bellini: la prima alle ore 11.00 presso il Comune di Stezzano, e la seconda alle ore 15.00 nelle Sale Manzù, dove è allestita la mostra.