Un percorso in cui lo spazio si fa concetto e la luce diventa emblema del mistero della vita umana
BARNABA GHISLENI è nato nel 1957 a Sotto il Monte (BG). Si forma alla Carrara di Bergamo, la prima partecipazione nel mondo artistico è nel lontano 1969. Ha conseguito premi nel disegno e nella pittura. Le sue opere sono presenti in gallerie, collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.
Con “Tagli di spazi e di luce” Ghisleni inaugura un percorso in cui lo spazio si fa concetto e la luce diventa emblema del mistero della vita umana.
Il tentativo di accordare libertà ed esistenza, universalità e individualità, passato e futuro acquista una dimensione unica e originale nelle sue recenti esperienze artistiche: lo spazio finito delle sue tele si carica metaforicamente dell’infinità e della pienezza dello spazio umano e naturale, diventando cosi portatore silenzioso di profondi valori ontologici che conducono, chiunque dialoghi con le sue opere, a riflettere sull’importanza di armonizzare nella propria vita valori quali l’essenzialità, la semplicità ed il silenzio. È in questo itinerario umano, ancor prima che artistico, che il colore diviene vita, e la luce si evolve da semplice elemento emotivo a energia creativa e produttiva: nello spazio finito, allegoria dell’infinità del pensiero, le vibrazioni del colore e della luce rimandano ad un dialogo profondo con il proprio IO, attraverso il quale ognuno di noi è riportato alla propria profondità umana e spirituale.
I tagli di colore e di luce sono l’elemento chiave che arricchiscono l’astrattezza del linguaggio di Ghisleni. Sublimano la sua riflessione matura sulle flessioni che costellano le vite degli uomini nella moderna società: è l’estetica della ferita, dello sbaglio, della rottura – e non ultimo – dello scarto a ricordare quanto sia importante rinnovare quotidianamente, nonostante le difficoltà, la bellezza irripetibile insita nelle nostre vite. Chi è toccato dalla luce e dal colore di Ghisleni torna a sperare e credere nella bellezza dell’esistenza: pur nel fluire impetuoso e mutevole del tempo, l’uomo riscopre la consapevolezza che ogni vita ha uno scopo ben preciso; per l’artista la ricerca della bellezza non dice quale sia lo scopo di ogni vita, nè assicura però l’esistenza.
SHARE ovvero «condividere, spartire, partecipare»….
Un’unica parola, il filo conduttore di più opere: una chiave per comprendere a più livelli il significato delle opere dell’artista Ghisleni. Attraverso la scoperta di ciò che siamo, del nostro essere, e grazie alla consapevolezza della nostra ricchezza interiore nasce un’esigenza, un bisogno di protezione. Più ci rendiamo conto di quanto sia importante ciò che abbiamo al nostro interno e più avvertiamo la necessità di proteggerlo, di custodirlo.
Quindi che cosa possiamo condividere?
Condividere con il mondo esterno quello che racchiudiamo al nostro interno: deve poter essere sempre una scelta del singolo individuo ma la condivisione alimenta la nostra ricchezza interiore. Il nostro essere ovvero la nostra dimensione interiore, viene immaginato e raffigurato dell’Artista come una serie di riquadri colorati, quasi come se esistessero delle piccole finestre attraverso le quali intravedere la vera natura di ciò che stiamo proteggendo… il tutto è avvolto da una sorta di sottili “frammenti” colorati: rossi, verdi, gialli, neri… la particolarità della nostra dimensione interiore è di essere raffigurata con un materiale che normalmente verrebbe scartato: residui di pittura che nelle opere di Ghisleni acquistano nuove forme e nuove consistenze… così come nella vita reale: colui che non emerge, che non è “adeguato” viene spinto ai margini, ma nel suo arduo cammino può incontrare chi, come l’Artista, non vede con gli occhi ma con il cuore e lo sa far rinascere, acquistare nuova vita… è in grado di ricollocarlo, rendendolo parte di una vera e propria opera d’arte. Infinita e senza tempo.
(Michela Delprato)
