Un’escursione ad anello nei dintorni di Entratico, alla scoperta di una delle grotte più importanti della bergamasca per i reperti archeologici del neolitico.
Segnavia C.A.I: 616
Difficoltà: E Escursionistico
Partenza: Entratico
Arrivo: Entratico
Durata: 2,30 h
Quota minima: 300 m
Quota massima: 577 m
Dislivello: 277 m
Presenza di acqua sul percorso: Fonte del Canale, Fontana sopra la Buca del Corno
Accessibilità: dalla S.S. 42 si sale al centro di Entratico
e si prosegue sino al cimitero
Parcheggio: presso il cimitero di Entratico
IL PERCORSO
Dal cimitero di Entratico si risalgono Via Leonardo Da Vinci e poi Via Annunciata verso l’omonima chiesetta, costruita nel ‘500. Si prosegue a destra sulla ripida Via Luèt lungo un dolce crinale e si raggiunge l’indicazione per la Buca del Corno. Si risale a destra una ripida strada cementata per imboccare un sentiero che si innesta a destra della carrareccia e prosegue in piano attraversando il bosco. Dopo aver superato la fonte detta del Canale, si giunge ai prati che circondano la Buca del Corno.
Questa grotta, che si estende per 385 metri, è una delle più importanti della bergamasca per motivi geologici e per i reperti archeologici del neolitico. Risalito il parco situato alla sinistra della grotta, si percorre verso destra la strada di accesso aggirando la staccionata per poi proseguire in direzione opposta, sino all’edificio in muratura posto sopra l’area. Si risale per tracce il prato, costeggiando la recinzione metallica che delimita l’entrata superiore della grotta. Si prosegue attraverso un bosco di castagno e robinia sino alla località Sommi, che si apre su di un altipiano carsico dal quale si può godere di un panorama che si spinge sino all’arco alpino occidentale. Aggirata a sinistra una proprietà privata, si procede sulla sterrata che conduce alla cascina Maifreda di Zandobbio e si continua su largo sentiero sino ad uno spiazzo. Seguendo la segnaletica C.A.I., si svolta a sinistra per uno stretto sentiero che progressivamente si allarga fino alla sterrata proveniente da Foresto Sparso. Procedendo a destra, con una piccola variante al percorso si giunge in pochi minuti al romitaggio di San Giovanni delle Formiche, visibile dalla Val Calepio e dal Basso Sebino. Seguendo invece il segnavia 616 a sinistra, si percorre una lunga sterrata che attraversa boschi di castagno e radure verso il Monte Bronzone ed i Colli di San Fermo. Terminata la sterrata, si procede in salita lungo la strada asfaltata che conduce alla località Il Casino, posta sul crinale che segna il confine tra i comuni di Entratico e di Foresto Sparso, che conserva ancora traccia dell’antico roccolo. Quindi, si percorre il sentiero che scende a sinistra e che confluisce sulla sterrata del Monte Sega, in prossimità di un bosco umido di ontani; percorrendo la strada verso sinistra, si ritornerà in quindici minuti alla Via Luèt ed al punto di partenza.
Credits: Cooperativa Sociale l’Innesto Onlus e Consorzio Servizi Val Cavallina