PLIS delle Valli d’Argon

Esperienza

PLIS delle Valli d’Argon

San Paolo d'Argon

Il PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) delle Valli d’Argon si estende su una superficie di 549 ettari ricadenti dei territori amministrativi dei comuni di Albano Sant’Alessandro, Cenate Sotto, San Paolo d’Argon e Torre de’ Roveri.

L’individuazione del PLIS discende dalla consapevolezza che l’identità di una comunità è rafforzata anche attraverso la conservazione di spazi naturali e agricoli tradizionalmente presenti nella vita dei suoi abitanti, anche con la presenza di luoghi che possiedono un forte valore simbolico e storico per la cultura locale.
(Scopri di più sulla storia del parco)

IL PAESAGGIO

Il territorio interessato dal P.L.I.S. è caratterizzato da un paesaggio composto da colline con curve dolci e da valli e vallecole mai strette o incassate che hanno subito nei secoli l’opera incessante dell’uomo. Infatti, è importante premettere che, nonostante si scriva della presenza di ambiti ancora naturali, è importante evidenziare che di naturale, inteso come “natura vergine” esiste ben poco o nulla. La particolare ubicazione vicina alla città, il carattere accogliente dei colli e l’esposizione felice dei versanti hanno determinato da sempre la presenza attiva dell’uomo nel contesto del P.L.I.S. sin dalla preistoria. Tale presenza è testimoniata dalla ricca antropizzazione dei versanti più solatii già ben evidente nella cartografia storica dell’Ottocento: case di villeggiature (ville) e cascine presenti in grande numero, testimoniano un’antica presenza dell’uomo su questi colli. Non secondaria la presenza del Monastero benedettino fondato nel XI secolo a San Paolo d’Argon che seppur non inserito nell’ambito del P.L.I.S. ha sicuramente influito nei secoli la cultura rurale locale mediante le risapute conoscenze agronomiche dei monaci.
(Scopri di più sul paesaggio del parco)

LA FLORA E LA FAUNA

Il territorio esaminato è stato nel tempo sottoposto ad una intensa trasformazione, lo dimostrano le testimonianza storiche che rimandano la presenza umana non solo nel fiorente periodo medievale attorno all’Abbazia Benedettina di S. Paolo d’Argon ma, molto a ritroso nel tempo, ai primi insediamenti preistorici ad esempio della bassa Valle Cavallina. Attualmente quest’area risulta in parte occupata da terreni agricoli sia a seminativo o prati per fienagione, dalla fiorente e storica attività di coltivazione della vite, e da un recente progressivo sviluppo di attività florovivaistiche e orticole. A queste condizioni si aggiunge una forte e progressiva espansione di insediamenti, soprattutto residenziali, sui primi versanti collinari. Significativa appare comunque la dotazione di aree boscate, localizzate principalmente sui versanti collinari in posizioni settentrionali o su quelli maggiormente ben esposti in condizioni più acclivi, contrastati in questo caso dallo sviluppo di vigneti. Nella cartografia allegata sono state schematicamente individuate alcune categorie fisionomico-vegetazionali e di uso del suolo presenti nell’area di indagine, e di seguito dettagliate.
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